La truffa come una delle belle arti

Un bel romanzo, originale e ben scritto. Quasi d'altri tempi, ma con un pizzico di modernità dovuta all'ironia e autoironia. A tratti fa sbellicare dalle risate. Leggero ma non superificiale. L'ho comprato perché lo aveva suggerito Michela Murgia in Tv, a "Quante storie". Poi lo avevo dimenticato in uno scaffale. Per caso è riaffiorato e mi sono deciso a leggerlo. Lo consiglio

Sicuramente nel romanzo le truffe ci sono, sono autentiche e si trovano molto meglio raccontate nel volume Le grandi truffe che hanno cambiato la storia di Michael Farquhar, libro gradevole, scritto con garbo e ironia e ben documentato. L'autore ne ha raccolte alcune attribuendole ai personaggi del suo racconto, il quale si presenta come un patchwork disarmonico e mal cucito. Alcuni capitoli sono narrati i prima persona altri in terza ma non si capisce quale sia l'espediente narrativo. Alcune parti, come per esempio il viaggio fatto dal re di Napoli per andare a vedere una falsa sirena o il racconto dell'invenzione dei fratelli Wrigth, sono appiccicate senza legame col resto della storia e interrompono in modo fastidioso il filo della narrazione.. Insomma l'insieme dà l'impressione di una brutta copia da correggere e limare, per questo sono rimasta assai stupita dai riconoscimenti ottenuti dal romanzo in vari premi letterari. Ma già di questi non sempre è bene fidarsi.