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Don Andrea Gallo

Il vangelo di un utopista

Contiene le Preghiere di un utopista
Con uno scritto di Vito Mancuso

I libri della Salamandra, n. 24
2023, ePub

ISBN: 9788893236294
€ 6,99
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Sinossi

«Sperate nell’impossibilità, perché Dio è oltre l’impossibile».
Don Andrea Gallo

Il Vangelo e le preghiere del “prete degli ultimi”. Un messaggio per tutti, credenti e non.

A dieci anni dalla scomparsa di don Andrea Gallo, tornano in libreria i due volumi che il “prete degli ultimi” ha dedicato al Vangelo e alla preghiera.
Don Gallo è stato prima di tutto un uomo di fede: e questi sono i suoi sei personalissimi Vangeli, maturati e affinati in cinquant’anni di missione cristiana svolta “sulla strada”, dalla parte della sofferenza, dell’emarginazione, della povertà economica e spirituale.
Il primo è il messaggio che tutti, credenti e non credenti, possono cercare la verità costruendo un’unica grande famiglia umana. Il secondo è la Pace, e la giustizia verso i più poveri, i senza dignità. Il terzo è appunto l’utopia, perché Gesù è nell’orizzonte della speranza del Regno. Il quarto è la sobrietà, primo passo verso la solidarietà; il quinto, la Costituzione della Repubblica italiana. L’ultimo è il “vangelo” lasciatoci da Fabrizio De André ed Ernesto Balducci, per i quali «l’unica strada possibile è incarnarsi nella vita dei poveri e degli esclusi, non per essere travolti e abbassati, ma per vivere insieme a loro».
Accanto al Vangelo di un utopista, le preghiere e i versi più belli scelti da don Gallo per accostarsi a Dio in modo personale e profondo: il messaggio di fede di un “vero” prete, la testimonianza di un uomo che è stato capace di vedere il Cristo là dove Gesù stesso ha detto di essere, negli umili, nei diseredati, in quelli che tutti schivano e scartano, e che invece sono le primizie del Regno.

Autore

Don Andrea Gallo

Andrea Gallo dopo aver partecipato giovanissimo alla Resistenza, inizia nel 1948 il noviziato salesiano a Varazze. Nel 1953 viene mandato in Brasile a San Paolo. Tornato in Italia, ordinato sacerdote il 1° luglio 1959, è cappellano alla nave scuola della Garaventa, un riformatorio in cui introduce un’impostazione educativa basata su fiducia e libertà. Rimosso dall’incarico, nel ’64 Andrea entra nella diocesi genovese. È vice parroco alla chiesa del Carmine fino al 1970, anno in cui verrà “trasferito” per ordine del Cardinale Siri. Nella parrocchia del Carmine fa la sua scelta di campo per gli emarginati e la parrocchia diviene un punto di ascolto per tutte le povertà. Viene poi accolto dal parroco di San Benedetto al Porto, don Federico Rebora, e insieme a un piccolo gruppo dà vita alla Comunità di San Benedetto al Porto. Da allora è stato assiduo il suo impegno per la pace, nel recupero degli emarginati, e in molte battaglie, fra le quali la legalizzazione delle droghe leggere.