Ammazzare stanca
Autobiografia di uno ’ndranghetista pentito
Arcangelo Badolati
Armando Spataro
Un’autobiografia cruda e inquietante. Uno dei rari, rarissimi documenti di prima mano sulla ’ndrangheta: perché rari e rarissimi sono i fuoriusciti che hanno raccontato questo mondo, che da fenomeno di criminalità locale è oggi diventato la più potente mafia del mondo. Antonio Zagari da San Ferdinando, nella piana di Gioia Tauro, è un killer di spicco e uomo d’onore. Agli inizi degli anni Novanta, per primo insieme a Saverio Morabito, imbocca la strada del pentimento, raccontando di come le ’ndrine stessero tessendo una ragnatela internazionale, dopo aver conquistato Milano e il Nord Italia, grazie ai nuovi mercati nella droga e al riciclaggio. Zagari, finito sotto protezione, viene trasferito a Varese. Qui consegna il suo memoriale al cronista del quotidiano locale «La Prealpina», Gianni Spartà. Poi un giorno, Zagari ha un terribile incidente in moto. Da allora scompare, né si sa più nulla di lui.